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al testo di Marina Pacifici
Il colore dell’inferno
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L'orrore ha tinto di calce queste mura.
Nel silenzio abissale i corridoi trasudano ancora le urla di angoscia e paura.
Sarà forse il bianco il colore dell'inferno, nel cortile di un giardino in abbandono senza sole dov'è sempre inverno.
E povere anime, sbriciolate su una panchina. Lo sguardo assente cerca ancora il sorriso di una stagione bambina.
Recluse, segregate, violate, senza più ricordi né passato... La triste nenia del manicomio dimenticato.
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